lunedì 13 febbraio 2012

POVERA FAMIGLIA...QUALE FUTURO?

Svolazzando e navigando qua e là mi sono imbattuto in una serie di blog o articoli che trattavano dell'argomento e mi sono pertanto cominciato ad interrogare chiedendomi:Perchè discriminare le famiglie non fondate sul matrimonio o le coppie di fatto,facendo leva sull'impossibilità di accedere ai diritti di tutela giuridica in generale?Perchè pertanto non proseguire sullo status quo della riforma del 75 invece di tornare indietro solo per il fatto che non si concepiscono le diversità di unione come fonte di arricchimento societario,interculturalità ed evoluzione sociale?L'intolleranza porta a concepire gli eventi della nostra società con una mentalità chiusa che non cresce...resa ancor piu meschina dal trovare escamotage giuridici per escludere chi non ci piace e chi contaminerebbe le nostre radici nazionali.La cultura dell'inclusione è ciò che un sistema di wellfare dovrebbe sposare per essere credibile ma questo lo si potrà fare quando ci scrolleremo di dosso la paura che meticciarsi con la diversità possa generare confusione e creare un identità nazionale sbiadita!SE UN PAESE,UNA REGIONE,UN COMUNE,UN INDIVIDUO E'CONSCIO DELLA SUA IDENTITA' E DELLE SUE POTENZIALITA' non si tira indietro x integrare altre culture!i leghisti facessero bene a rivedersi la carta fondamentale dei diritti umani piuttosto che sparare cagate sulla razza!!!
A tutti i tipi della famiglia odierna servono garanzie economiche e sociali che si riflettano direttamente su adeguati servizi accuratamente finanziati!Anche se vi è solo un genitore o una coppia non sposata o una coppia straniera con regolare permesso di soggiorno,entrambe le realtà hanno diritto ad usufruire di un servizio educativo per i loro figli.Nel caso dei figli di stranieri di prima e seconda generazione,le istituzioni educative dovrebbero attivare corsi personalizzati di alfabetizzazione per potenziare la lingua italiana,non serve dare un limite giuridico di 8 anni di residenza sperando che in questi 8 anni loro riescano ad acquisire competenze linguistiche adeguate tanto per essere un po'ironici.Per fare tutto questo c'è un passo molto semplice da fare che dovrebbe essere coerente con le strategie europee di valorizzazione del capitale umano per garantire un economia della conoscenza europea davvero molto forte: investire nel settore dell'istruzione perchè è il primo passo,la prima sede in cui un individuo appartenente ai piu disparati tipi famigliari ha la possibilità di estrinsecare la propria personalità socialmente intesa.Io davvero non capisco come l'arroccarsi su posizioni ideologiche pseudofasciste,nazionaliste e autoreferenziali,ma soprattutto dettate dalla paura della perdita di un potere esclusivo presunto,possano tappare le ali al nostro Paese.Della serie,ad applicare il motto Roma Ladrona piu o meno tacitamente,in opposizione a questo concetto appena espresso,il passo è drammaticamente breve!

venerdì 10 febbraio 2012

E qui sotto una poesia che mi ha particolarmente colpito,certo l'abbinamento SAY NO ACTA-genio poetico di un prete stride alquanto,ma mi piace andare oltre queste barriere ideologiche se non altro per centrare l'obiettività di questo messaggio combinato e spero che lo facciate anche voi!

Noi ci impegniamo

Ci impegniamo noi,

e non gli altri;

unicamente noi,

e non gli altri;

né chi sta in alto, né chi sta in basso;
né chi crede, né chi non crede.

Ci impegniamo,
senza pretendere che gli altri si impegnino,
con noi o per conto loro,
con noi o in altro modo.

Ci impegniamosenza giudicare chi non s’impegna,
senza accusare chi non s’impegna,
senza condannare chi non s’impegna,
senza cercare perché non s’impegna.

Il mondo si muove se noi ci muoviamo,
si muta se noi mutiamo,
si fa nuovo se qualcuno si fa nuova creatura.
La primavera incomincia con il primo fiore,
la notte con la prima stella,
il fiume con la prima goccia d’acqua
l’amore col primo pegno.

Ci impegniamoperché noi crediamo nell’amore,
la sola certezza che non teme confronti,
la sola che basta a impegnarci perpetuamente.

(don Primo Mazzolari)

giovedì 2 febbraio 2012

E BRAVO SUPERMARIO!


IL POSTO FISSO E'NOIOSO,POSTO FISSO CHE MONOTONIA!!!

Inviterei la maggior dei giovani,colleghi e compagni di studio a riflettere su questa affermazione che di per sè potrebbe suonare come uno sprono,giustificato dal fatto che vivendo in una società dove la natura del lavoro è divenuta piu rapida e flessibile per l'incremento del capitale intellettuale e delle tecnologie,siamo spesso costretti a reinventarci!Un appello a ricreare la nostra identità politica e sociale,un monito a migliorarsi senza sentirsi arrivati ci può stare,sarebbe nobile se non stonasse fortemente con la realtà dipinta dalla politica contraddittoria italiana in genere...a prescindere da quale capoccia di destra o sinitra o di centro sia seduto su quella poltrona ricoperta di infamia.
Appena 1 anno fa si dibatteva sulla possibilità di creare posti di lavoro per noi giovani,per farli uscire dalla loro condizione di NEET o simili,facendo cosa?Molto semplice,elaborando un contratto unico che avrebbe messo fine alla scissione tra co.co.co o co.co.pro o tempo determinato e il tempo indeterminato!A distanza di un anno per motivi a noi oscuri ma facilmente intuibili la proposta decade e siamo costretti a ricevere l'ennesima legnata!Siamo costretti ad essere di nuovo servi dei poteri forti!Certo è bello accettare e cambiare le sfide,si ma è chiaro ed evidente che a voi alto borghesi tutto ciò non interessa dal punto di vista sociale e psicologico,poichè non si può affermare questo,quando viene del tutto ignorata la possibilità di implementare la strategia di Lisbona dell'Europa 2020 con il progetto youth on the move,di cui la stampa ovviamente non ne parla perchè è affare dell'Europa,a noi non ci tange.
Di noi non ve n'è mai fregato niente,pensate che non saremo in grado di far crescere il paese col nostro capitale umano,perchè l'arte della demagogia del raggiro,beh è quella conta giusto?Quella che non riuscite a insegnare e non volete insegnarla per quanto è bieca ma al contempo fruttifera x pochi...vi interessate di noi se non nel momento in cui assumendoci precari il costo del nostro lavoro sarà sempre minore!E'una legge ineluttabile della politica economica all'italiana!COMPLIMENTI,l'ennesima presa x il culo E'SERVITA!!!Sensibilizziamoci a cambiare non il grado d'adattamento al lavoro che cambia ma a cambiare questo sistema marcio,fatto di promesse ed inganni,al solo scopo di rafforzare l'egemonia di gruppi elitari e chiusi che controllano furtivamente i nostri destini! 

Qualcuno direbbe:NON CI RESTA CHE PIANGERE (con l'occasione v'invito a vedere l'omonomo film un evergreen di altissimo livello,non sarà attinente con l'argomento ma se non altro sarà utile per sdrammatizzare e riflettere sul talento puro di quei 2 mostri sacri del cinema italiano) 
Qualcun altro che non ha perso la speranza trae forza da un altro film simbolo di coraggio,forza,determinazione,rivoluzione ma soprattutto libertà come BRAVEHEART!La storia è ciclica e insegna.Non avrete vita facile.

mercoledì 1 febbraio 2012

LA DONNA IN CARRIERA CON IL TAILLEUR DI SETA! (IO RISPETTO IL TAILLEUR MA VADO ANCHE OLTRE!)

Il mio silenzio non la farà tornare,nè il suo mi lascierà andare,sospeso nell'oblio dell'indifferenza,
con il rimpianto di vedere la sua anima belllissima e confusa che continua a scacciare,
non accorgendosi che la dipinge come un quadro d'ispirazione sublime,bello ma che intimorisce,allontana.
Perchè cambiare sempre tra tumulti e tensioni interiori o passi indietro, facendoli sembrare semplici momenti di transizione quali non sono?
Non è meglio farlo con serenità sapendo ciò che si vuole,invece di attuarlo per il semplice gusto di seguire un clichè?
Cambiare ha senso solo se tengo punti fermi,se si valorizzano questi rinunciando ad estremismi o principi forzati.
La libertà di cambiare è ciò che conta,se infatti abbattessi la colonna portante di una casa essa crollerebbe,ma nessuno mi vieta di arredare il posto in cui vivo come meglio credo,fare un soppalco,ricavare una nuova stanza,coltivare come meglio posso il mio giardino.
Che senso ha stravolgere sempre tutto,che senso ha rinunciare a una libertà che spaventa per vivere di assaggi,di interminabili incertezze?
Che senso ha puntare tutto su di sè per non aprirsi alla vita,ogni tanto non è reato cullarsi tra le braccia di qualcuno che ami o cullare il frutto di un amore.
Gli uomini hanno paura di lei,secondo me è diverso,provano ad amarla e lei s'allontana reprimendosi con l'aggravante che reprime un cuore piu pronto.Si sente cosi fragile e timorosa che naufragare nell'amore sarebbe una regola ineluttabile e allora la infrange,le basta la carriera.Quel tailleur che indossa è trasparente,fatto di seta,non perchè lei sia di facili provocazioni,ma perchè sotto quei vestiti è candida come una rosa bianca,rara,setosa,che rilassa,pura come un torrente di montagna dimenticato dall'uomo.
Ma quell'uomo che ha avuto il coraggio di scalare quella montagna per arrivare da lei,non ha disdegnato di dissetarsi a quella fonte.
S'è dissetato di lei dopo lunga fatica,ma poi una tempesta di foglie e un abito scomodo ha reso quell'acqua più torbida costringendo quell'uomo assettato a riscendere,cercando altri lidi che finora non vede interessanti.
Non vergognarti di essere cosi innocente e semplice,rare donne conservano la loro natura,rallegrati perchè sta qui la vera forza di una donna dove ciò che sembra limite è potenza,
dove c'è un cuore che pulsa senza timore,dove c'è un sorriso che sboccia distrattamente,
dove ci sono occhi che rivelano curiosità,coraggio e rispetto per ciò che è virtuoso,
che brillando di luce propria rivelano il segreto della vita e tu sai qual è,esso si chiama AMORE...LA VERA ENERGIA DELLA VITA!IL DONO SUPREMO!


PARTENDO DA QUESTO SPLENDIDO AFORISMA PASSANDO PER IKEDA E FINENDO CON SCHEIN!

Mi sento di condividere quest'aforisma carico di verità e spinto dall'istinto di sopravvivenza più o meno sopito in ognuno di noi,ma è una verità parziale e questa massima di Daisaku Ikeda credo ne sia l'anello mancante.



"La completezza umana può essere raggiunta solo all'interno dello spazio aperto creato dal dialogo:con gli altri,con la storia,con la natura e con il cosmo.Il chiuso silenzio degli indifferenti può soltanto diventare il luogo del suicidio spirituale.Nessuno di noi è umano sin dalla nascita,se non in senso biologico.E'nostro compito diventare veri esseri umani imparando a conoscere noi stessi e gli altri.Questo è possibile solo se ci immergiamo nell'oceano del linguaggio e del dialogo alimentato dalla sorgente della tradizione culturale"....



Mi sento molto Ulisse leggendo le ultime 2 frasi di Ikeda.Partire,viaggiare alla volta di una metà,di una terra promessa,di un obiettivo molto spesso accantonato,ma più che mai vivido ed emozionante,dove il senso del viaggio sta proprio nel guardare aldilà del proprio microcosmo senza mai dimenticarsi da dove si proviene.Non si può partire senza identità e farsela assorbire,come è da pazzi credere che il proprio background possa assorbire quello di culture altre e risultarne dominante.No non è questa la bellezza dell'ibrido,non è questa l'originalità del meticciato.Calarsi in un linguaggio altro e rispettarlo,credendo che in esso possa esserci un opportunità di crescita e di esaltazione integrata e condivisa,piuttosto che un becero arroccamento su principi e vissuti ineluttabili,è il primo passo per non sentire il peso della relatività e la corda intorno al collo dell'ansia da potere.



Per concludere cito Schein:
"La cultura (organizzativa) è l'insieme coerente degli assunti fondamentali che un dato gruppo ha inventato scoperto e sviluppato imparando ad affrontare problematiche di adattamento esterno e integrazione interna che hanno funzionato bene a tal punto da essere considerati validi e perciò tali da essere insegnati ai nuovi membri come il modo corretto di percepire,pensare,sentire in relazione a quei problemi."